JUSTIN TIMBERLAKE E CAMERON DIAZ: «VI DIAMO UNA LEZIONE»
Per il cinema americano questo è l’anno delle ragazzacce.
Sembra che Hollywood non possa fare a meno di commedie al femminile dove le protagoniste si ubriacano, si tradiscono, fumano come ciminiere (non solo sigarette), emettono suoni osceni, sono sessualmente spregiudicate e, in generale, si abbandonano lietamente a tutti quei comportamenti da sempre considerati poco consoni a una signora.
«La cattiva maestra sono io!», dice orgogliosamente Cameron Diaz, parafrasando il titolo del suo ultimo film, Bad Teacher – Una cattiva maestra (nelle sale dal 2 settembre). E su questo ci sono pochi dubbi: l’attrice californiana in questa commedia dà veramente il meglio di sé nei panni di Elizabeth, svogliata insegnante di scuola media – appena lasciata dal facoltoso fidanzato – la cui unica ambizione è trovare un marito altrettanto ricco che finanzi il suo shopping griffatissimo.
Come fare? Elizabeth si convince che la via giusta è quella della chirurgia plastica, certa che un seno più prosperoso le garantirà maggiori chance.
Così, mentre arriva ubriaca a scuola, dorme in classe (mentre mostra ai suoi studenti film di ogni genere), insulta gli allievi, manipola il preside e accetta bustarelle dai genitori. Oggetto del suo desiderio – conteso con la collega «perfettina» (la straordinaria Lucy Punch) – diventa un altro insegnante, erede di una dinastia di industriali, interpretato da un Justin Timberlake che fa di tutto per sembrare imbranato. La sua presenza nel film è una chiara strizzata d’occhio alla relazione che ha avuto con Cameron, tra il 2003 e il 2007.
I due si presentano insieme all’appuntamento con noi e sono esattamente come uno se li immagina. Lei alta, abbronzatissima e ancora più atletica che in passato, è frizzante e alterna discorsi vagamente New Age a battute da maschiaccio.
Lui ha la spigliatezza dello showman nato e i modi garbati del ragazzo del Sud. Durante la conversazione scherzano tra loro, fanno finta di battibeccare, finiscono uno le risposte dell’altra… A un certo punto la Diaz inizia persino a suggerire le risposte a Timberlake, scrivendo frasi irripetibili su un tovagliolino di carta, solo per distrarlo. Proprio come due ragazzini delle medie.
Che ricordi avete della scuola?
Justin Timberlake: «Non ho mai avuto tempo di annoiarmi. Già lavoravo, vivevo in tour con il Mickey Mouse Show, studiavo con un tutor, in giro per il mondo. Sono stato uno dei teenager più felici e fortunati della storia».
Cameron Diaz: «Non eravate ragazzini normali… Anzi, tu eri il più strambo di tutti. Non solo eri già in una band a 14 anni, ma hai finito il liceo in soli due anni! Come hai fatto?».
Justin Timberlake: «In effetti i miei coetanei mi guardavano in modo strano. Sono cresciuto a Memphis, una città provinciale, dove c’è ancora del razzismo. I ragazzini bianchi mi guardavano storto perché pensavano che la mia musica fosse roba per neri. E i neri mi guardavano con sospetto, perché ero un bianco che si ispirava alla loro musica».E lei, Cameron? Nel film interpreta un’insegnante di seconda media. Com’era a 12 anni?
Cameron Diaz: «Sono cresciuta a Long Beach, a Sud di Los Angeles, ed ero goffissima. Era il periodo in cui andavano di moda i gruppi metal come i Van Halen e i Poison, e io ero innamorata di quei musicisti con i capelli biondo platino, chili di lacca, tutine in spandex e pelle borchiata. Ero una spilungona imbranata che sognava di trovare un ragazzo così».La prima grande cotta?
Cameron Diaz: «Mi piaceva un ragazzino, ma nessuno faceva il primo passo. Un giorno i suoi amici mi hanno incitata a dichiararmi. Quindi sono andata, l’ho baciato e poi sono scappata via. Non ci siamo più parlati».Avete mai avuto un «cattivo maestro»?
Cameron Diaz: «Al liceo c’era una professoressa tremenda: mi odiava e più cercavo di farla contenta, peggio mi trattava. Poi, un giorno, mi giocò un bruttissimo tiro e fu guerra senza quartiere».
Justin Timberlake: «Forse lei vedeva in te qualcosa che ti sfuggiva… Magari non era tanto male!».C’è chi ha detto che questo film dà un’immagine negativa del sistema educativo americano. Siete d’accordo?
Cameron Diaz: «Come se quello che non va negli istituti del Paese fosse colpa mia… Con Bad teacher volevamo solo toglierci lo sfizio di far ridere la gente, dire e fare delle cose che, di solito, in società è meglio evitare. Insomma, interpreto una donna che fa tutto quello che pensa e non viene nemmeno arrestata. È un’altro dei desideri che posso togliere dalla lista delle cose da fare prima di morire!».Sta dicendo che lei è molto più simile al suo personaggio di quanto si potrebbe immaginare?
Cameron Diaz: «Tutti abbiamo un po’ di Elizabeth dentro di noi. È una donna che se ne sta un po’ nel «lato oscuro della vita» e, in fondo, gli esseri umani sono sempre alla ricerca dell’equilibrio tra luce e oscurità… Non ridere, Justin!».
Justin Timberlake: «Non sto ridendo, ti ammiro per come stai cercando di inventarti un’altra risposta intelligente alla domanda che ti fanno i giornalisti.»...
Cameron Diaz: «Ah, meno male, pensavo stessi ripetendo cose già dette. Dunque, sì, luce e oscurità… Io, per natura, sono luminosa, sono un’eterna cheerleader che fa il tifo per la vita».Sì, ma perché, in questo momento, ci sono tante commedie «vietate ai minori» o quasi?
Cameron Diaz: «Non credo ai divieti. Tutti abbiamo bisogno di farci una bella risata di tanto in tanto. E di vedere film di tutti i tipi».
Todd Phillips, il regista di «Una notte da leoni», dice che, ogni volta che si gira una commedia, si passa il tempo a chiedere scusa per questa o quella battuta. È così?
Cameron Diaz: «È verissimo. Ed è per questo che ho scelto Bad Teacher: quando ho cominciato a leggere il copione, non ero convinta di poter dare il mio volto a un personaggio tanto orribile. Poi ho continuato e mi sono detta: «Devo accettare: finalmente una storia che non cerca di giustificare le azioni peggiori dei suoi personaggi»».
Justin Timberlake: «Però abbiamo anche pensato di uccidere il personaggio di Cameron: è davvero tremenda!».Justin, lei ha cominciato cantando con gli N’Sync, poi ha continuato come solista: dopo 16 milioni di album venduti che cosa ne è della sua carriera musicale?
Justin Timberlake: «Quella sì che è morta e sepolta!».C’è qualcosa nel cinema che non trovava nella musica?
Justin Timberlake: «Sono due modi diversi di fare spettacolo, credo sia come suonare strumenti musicali differenti. E poi, in entrambi i casi, bisogna essere sempre pronti e mettercela tutta». (E, dopo un secondo, mi trovo di fronte alle due star che cominciano a improvvisare un rap: «Sempre pronti/Mettercela tutta/Sempre pronti/Mettercela tutta.»..).Forse dovreste pubblicare un album assieme, voi due…
Justin Timberlake: «Torno serio. La verità è che non so che cosa succederà nel futuro. Alla musica ho dedicato tanti anni importanti della mia vita. Forse è anche naturale voler provare strade nuove: in fondo sono un 30enne. Per ora mi sto concentrando sul cinema e ho iniziato anche a occuparmi di social network, investendo in MySpace. Ho moltissime idee, quindi preparatevi a delle sorprese».
Cameron Diaz: «Aspetta, davvero hai già 30 anni?».
Justin Timberlake: «Compiuti a gennaio, non ricordi? Piuttosto, si sta avvicinando il tuo compleanno. Ops, forse la tua età è meglio non dirla di fronte alla stampa».
Cameron Diaz: «Ho 39 anni, e allora? È un’età fantastica e a me non dispiace invecchiare. Quando avevo vent’anni, ne volevo avere 30 e adesso non vedo l’ora di averne 40. Non bisogna temere di crescere, con l’età si diventa più liberi: io mi sento più forte, più brava, più soddisfatta, più felice di quanto lo fossi in passato».Eppure, in genere, Hollywood non rende la vita facile alle attrici over 40.
Justin Timberlake: «Se la carriera trova degli ostacoli, dipende anche da te».
Cameron Diaz: «Esatto!».Non siete troppo ottimisti?
Cameron Diaz: «Tutto dipende da come affronti la vita. Io sono grata di quello che ho e perciò non sento il bisogno di altro».
Justin Timberlake: (Fa finta di russare) «Dicevi? Credo che troppo spesso siamo schiavi delle aspettative. Ci fanno credere di dover ottenere certi risultati quando abbiamo 25 anni, altri quando ne abbiamo 30 e così via. Come se fossimo intrappolati in un meccanismo costruito da altri. Non è salutare. Siamo noi stessi che dobbiamo darci i tempi e i ritmi giusti».La vostra relazione è finita da anni. Però sembrate molto affiatati sia sul set sia nelle interviste. Qual è il vostro segreto per andare così d’accordo?
Cameron Diaz: «La verità è che ci piacciamo. Le nostre vite sono diverse rispetto a quando ci siamo incontrati e – sono onesta – meno male! Vuol dire che siamo cresciuti, ma siamo rimasti le stesse persone, per cui continuiamo a trovare l’uno nell’altra alcune qualità e ci rispettiamo. Se stessimo troppo a pensare a quello che potrebbe dire la gente del fatto che ci sentiamo o che recitiamo assieme, perderemmo l’opportunità di avere una bella amicizia. E poi.»...
Justin Timberlake: «…la risposta è molto semplice. Siamo stati fortunati. Ci piacciamo, ci vogliamo bene. Punto e basta».
<code>
<i> Buscamos editores y editoras para la página web; te centrarías en la traducción de artículos y entrevistas en inglés relacionadas con cualquier aspecto de actualidad que gire en torno a Justin Timberlake: música, cine, deportes, moda, eventos, etcétera.
Si quieres formar parte del equipo de publicación de la web, tienes un nivel medio-alto de inglés y suficiente disponibilidad: contacta con nosotros.
Timberbot
¡Hola! ¿Qué te ha parecido esta noticia?